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La Scuola Che Vorrei
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de Itis Galvani
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La scuola che vorrei (Itis Galvani e Arte)
La scuola che vorrei
È un di volo
Dove i sogni dei ragazzi
Scoprono il cielo
E incominciano a imparare
A indossare le ali
Per poi domani, volare da soli
La scuola dei miei sogni, è un luogo comune, ma lontano da tutti quanti i luoghi comuni che ci insegni a costruire insieme i nostri e comporre un che sia meno scuro. È un speciale che ci abitui a ragionare col nostro cervello e non con di chi conduce il ballo, per me, per noi, la vera è la consapevolezza.
Studiare si sa, non è mai divertente, altre le cose che ci invadono la mente, ma se oltre a parlarci dei Promessi Sposi qualcuno un ci spiegasse perché questa crisi Per le cos’hanno combinato, chi è stato, chi ha ridotto lo stato in questo stato. E se almeno certi che pezzo di carta servisse poi un giorno ad aprirci qualche porta.
La scuola che vorrei
È un campo di volo
Dove i sogni dei ragazzi
Scoprono il cielo
E a imparare
A indossare le ali
Per poi domani, volare da soli
Non voglio una che è l’autostrada, non se non il pedaggio, dove il buono libri o miraggio mi fa sentire escluso, e di aver preso anche la vita ha incomodato tutto, che fosse a esclusioni, libere non di ghiaccio, in mano a dei padroni, la non è un’azienda e noi non un prodotto. La conoscenza è un nostro diritto.
Voglio una scuola che mi droghi di cultura, di realtà, e che di me si cura, iniettadomi i concetti, che mi apra gli occhi ai e che accenda un grande faro sul mio futuro.
Che mi tolga dalla via e guidi la mia fantasia ispirandola alla legalità, e non mi faccia cadere in quelle trappole tese all’ignoranza, terreno per la delinquenza.
La scuola che vorrei
È un campo di volo
Dove i sogni dei
Scoprono il cielo
E incominciano a imparare
A indossare le ali
Per poi domani, volare da
È un immenso prato, dove nasce la speranza e giorno dopo giorno muore l’ignoranza,
tutti hanno un futuro, con più sogni e meno e credono in un mondo migliore.
La scuola che vorrei
È un di volo
Dove i sogni dei ragazzi
Scoprono il cielo
E incominciano a imparare
A indossare le ali
Per poi domani, volare da soli
La scuola dei miei sogni, è un luogo comune, ma lontano da tutti quanti i luoghi comuni che ci insegni a costruire insieme i nostri e comporre un che sia meno scuro. È un speciale che ci abitui a ragionare col nostro cervello e non con di chi conduce il ballo, per me, per noi, la vera è la consapevolezza.
Studiare si sa, non è mai divertente, altre le cose che ci invadono la mente, ma se oltre a parlarci dei Promessi Sposi qualcuno un ci spiegasse perché questa crisi Per le cos’hanno combinato, chi è stato, chi ha ridotto lo stato in questo stato. E se almeno certi che pezzo di carta servisse poi un giorno ad aprirci qualche porta.
La scuola che vorrei
È un campo di volo
Dove i sogni dei ragazzi
Scoprono il cielo
E a imparare
A indossare le ali
Per poi domani, volare da soli
Non voglio una che è l’autostrada, non se non il pedaggio, dove il buono libri o miraggio mi fa sentire escluso, e di aver preso anche la vita ha incomodato tutto, che fosse a esclusioni, libere non di ghiaccio, in mano a dei padroni, la non è un’azienda e noi non un prodotto. La conoscenza è un nostro diritto.
Voglio una scuola che mi droghi di cultura, di realtà, e che di me si cura, iniettadomi i concetti, che mi apra gli occhi ai e che accenda un grande faro sul mio futuro.
Che mi tolga dalla via e guidi la mia fantasia ispirandola alla legalità, e non mi faccia cadere in quelle trappole tese all’ignoranza, terreno per la delinquenza.
La scuola che vorrei
È un campo di volo
Dove i sogni dei
Scoprono il cielo
E incominciano a imparare
A indossare le ali
Per poi domani, volare da
È un immenso prato, dove nasce la speranza e giorno dopo giorno muore l’ignoranza,
tutti hanno un futuro, con più sogni e meno e credono in un mondo migliore.
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